Note e riflessioni sulle scritture di amici e amiche

Alla ricerca di un senso nel mondo instabile e molteplice che poco conosciamo

Ai visitatori. Su questo blog (abbozzato nel 2010) pubblicherò le mie note di lettura sui testi editi o inediti. Nel caso di testi editi ritengo di poter esercitare liberamente il comune diritto alla critica. Per gli inediti, se necessario, chiederò prima l'autorizzazione ai diretti interessati. [E.A.]

15 luglio 2011

sabato 23 luglio 2011

Su Sandro Briosi
Introduzione agli atti
del convegno "Il simbolo oggi"
in "L'immaginazione riflessa" n. 1 1995


                                                                                                   Cologno Monzese 14 feb. ‘97
Caro Sandro,
                 rileggo, sulla rivista L’IMMAGINAZIONE RIFLESSA,  la tua introduzione agli atti del convegno   Il simbolo oggi del ‘94 e spulcio fra gli interventi, cercando di capire  cosa si muoveva nella cerchia dei partecipanti, perché vi partecipai, cosa inseguivo con le mie domande ai relatori e, infine, cosa  ci faccio nella tua Associazione... Orientandomi alla meglio posso simpatizzare (da tifoso culturale?) per l’”antiplatonismo” di Brioschi, afferrare alcune delle “questioni” interne (“tra fenomenologi”) o ritrovare “schieramenti” (quello  tuo e quello di Romano Luperini.. ). Ma poi sono costretto a chiedermi: l’‘interdisciplinarità’ che senso può avere per me, che sono fuori o ai margini delle discipline? […]
Mi sono riletto con più attenzione l’intervento che tu definisci “storico e poi bruciantemente attuale” di Eco. A me non pare che Eco indicasse delle vie per uscire dalla “dannazione dello scrittore contemporaneo”, di cui (permettimi la malignità...) sembra godere più che soffrire. […]
Considero davvero un brutto sintomo il fatto che, nel suo Dialogo tra il Poeta e un Facitore di Rotocalchi, quest’ultimo si veda rimbeccato per il suo bisogno di  attualizzare e politicizzare un testo letterario. E’ un’eresia? Non lo fece Eco alle origini della sua ascesa? […] E’ da ingenui e passatisti pensare che l’eccesso di simbolismo può portare all’occultamento di quello che una volta chiamavamo discorso “storico” e “sociale”? […] Non sarà il modo simbolico stesso a dover essere sottoposto a critiche più serrate? Non lo si è fatto a volte in passato? […] Mi scuserai se, per fretta e incompetenza, taglio con l’accetta.
Un abbraccio
Ennio



*Sandro Briosi (1941 - 1998) è stato ordinario di Letteratura italiana a Siena, ha insegnato nelle università di Milano, Groningen, Amsterdam, Toron­to e Montreal. Ha dedicato volumi e saggi alla letteratura italiana del primo Novecento (Vittorini, Marinetti, Serra, Svevo), alla filosofia di Sartre e a questioni di teoria letteraria (Il senso della metafora, 1985; Il simbolo e il segno, 1993). Ha fondato e diretto l’Associazione per lo studio del tema "Simbolo, conoscenza, società". 

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